Dopo un breve percorso nell’ambito della pittura tradizionale ho “incontrato” la CARTA e, attraverso workshop e collaborazioni con due cartiere italiane, ho cercato di portare alla luce le potenzialità espressive che sentivo presenti in questa materia. Via via che lavoravo scoprivo nuove possibilità: il rapporto superficie-segno, la contaminazione con altri materiali, il bisogno di lavorare preventinamente su matrici di gomma per organizzare e imprimere le forme. Oggi il lavoro si sta traducendo in una sorta di “intarsio” tra paste di cellulose diverse, o colorate, che vanno a formare direttamente il soggetto finale sempre durante la fabbricazione del foglio di carta in pasta di cellulosa, fintanto che essa giace ancora sul telaio di formazione. Il foglio nasce dunque intero, unico, non assemblato o incollato successivamente. Ho consolidato il metodo di lavorazione “a rovescio” della cellulosa, intarsiando parti colorate sempre più piccole, fino al gusto del particolare, dando origine ad un “dipinto” vero e proprio, fatto di accostamenti di forme e tonalità colorate. Il risultato è sorprendente perché non necessita di alcun intervento né pittorico né grafico successivo.